
Ciao a tutti!
Mi presento: mi chiamo Clara Vanni, ho ventitré anni e frequento il Corso di Laurea Magistrale in Lingue per la Comunicazione Turistica e Commerciale all’Università degli Studi di Verona. A settembre è iniziata la mia “avventura Erasmus” a Berlino e, nonostante il fisiologico shock iniziale, sono felicissima di aver preso la decisione di partire (spoiler).
Ma partiamo dal principio: per me pensare di lasciare la mia amata Verona, i miei amici, la mia bella Università e ovviamente il Collegio Mazza (che è ormai la mia casa da cinque anni), non è stato semplice. Uscire dalla propria zona di comfort, del resto, non è mai facile. Malgrado ciò, la necessità di conoscere una nuova realtà per ampliare il mio bagaglio di esperienze e di conoscenze mi ha spinta a fare la domanda per l’Erasmus.
Ho scelto la Germania perché volevo approfondire la conoscenza della cultura che ho studiato sui libri per anni e, essendo il tedesco la mia prima lingua di specializzazione, non ci ho pensato due volte. Sono stata presa a Berlino, la mia prima scelta. Fino al giorno della mia partenza, il primo di settembre, non avevo proprio realizzato che stavo per andare a vivere per sei mesi in una delle più importanti capitali europee, in una realtà completamente diversa rispetto a quella a cui ero abituata.
E così, mi sono ritrovata catapultata in una città incredibile: policentrica, enorme (i due punti più distanti della città distano 90 km), estremamente cosmopolita, “alternativa”, dove l’insolito è normalità. Le difficoltà iniziali non sono state poche, a partire dallo studentato, che non rispetta degli standard igienici e di sicurezza delineati; la mia vicina, con la quale condivido il bagno e che mi fa perdere la pazienza almeno una volta alla settimana; la distanza dall’Università e dal centro città (50 minuti di mezzi pubblici da entrambi); una metodologia didattica completamente diversa da quella italiana; la burocrazia tedesca, una giungla. Insomma, il processo di adattamento ha richiesto un mesetto pieno.
Passata questa fase, mi sono finalmente aperta a tutto quello che la città aveva di bello da offrirmi, e ho scoperto un mondo. A volte, vedere le cose da una prospettiva diversa può cambiare completamente la propria percezione della realtà, e abbattere i propri muri interiori è necessario per farlo. Ho scoperto una città molto verde, piena di parchi e laghetti, che si scosta molto dall’immaginario comune della città, che è solitamente descritta come una “città grigia”. Mi sono avvicinata al mondo della vita notturna, parte fondamentale dell’esperienza berlinese e caratterizzata da club particolarissimi. Inoltre, essendo una realtà molto cosmopolita è anche possibile mangiare in ristoranti tipici di ogni parte del mondo: dal messicano al vietnamita, dal libanese all’indiano, dal coreano al classico kebab, ormai diventato parte integrante della cultura di Berlino. Ogni giorno ci sono eventi culturali per tutti i gusti: mostre d’arte, spettacoli teatrali, musica live, mostre di moda, di design e molto altro. Per gli appassionati di vintage e moda second hand, Berlino è la patria dei mercatini di seconda mano: ce ne sono tantissimi in molti quartieri della città. Insomma, ce n’è per tutti i gusti!
Il mio soggiorno è valorizzato, ovviamente, dalla presenza di persone con le quali ho fatto amicizia in questi mesi e condiviso momenti bellissimi. Adesso la città è illuminata dalle decorazioni natalizie che, insieme al caratteristico profumo di Glühwein (vin brûlé tedesco) e i bellissimi mercatini di Natale, contribuiscono a dare un’atmosfera magica che si diffonde ovunque. C’è già stata anche la prima neve, e Berlino imbiancata è veramente spettacolare.
Per concludere, sono felice e grata di avere l’opportunità di vivere in questa meravigliosa città. In tre mesi mi sento già estremamente arricchita. Vi farò sapere come andrà a finire al termine del semestre.
Tschüüüs!!!
Clara