
Definirei la mia esperienza Erasmus come estremamente arricchente. Sono davvero grata per aver ricevuto l’opportunità di trascorrere il primo semestre del mio terzo anno universitario partecipando al programma Erasmus, durante il quale ho vissuto da settembre a fine gennaio a Madrid, studiando presso l’Universidad Francisco de Vitoria. Non essendoci un corrispondente del mio specifico corso di laurea, sono stata inserita nelle aree “Business and Law” e “International Relations”, riuscendo comunque a svolgere esami equivalenti a quelli previsti in Luiss.
Questa esperienza è stata resa possibile anche grazie al Collegio, che mi ha supportata con una borsa di studio per la mobilità.
A Madrid, la socialità è un aspetto importante, poiché le persone passano generalmente molto tempo all’aperto, di solito per strada, nelle piazze o nei numerosi bar che ci sono. Un aspetto che mi ha subito colpita è quanto questa città rimanga viva e piena di energia, con persone e studenti internazionali presenti a tutte le ore della giornata, specialmente la sera. Inoltre, la reputo una città sicura, anche di notte. Di solito, la polizia gira nei vari quartieri e, durante le festività, proteste, manifestazioni, concerti o qualsiasi altro tipo di evento più “caotico”, non si corrono grandi pericoli.
La mia università ospitante si trova a Pozuelo de Alarcón, appena fuori Madrid, ed il campus è ispirato allo stile americano e moderno. È davvero grande e mette a disposizione tanti servizi efficienti: sono presenti campi sportivi, piscina, palestra, laboratori, due mense molto fornite e numerosi bar.
La maggior parte dei corsi che ho frequentato si è rivelata parecchio stimolante, come “Intercultural Management”, “Economics”, “International Peace and Security”, “Project Management”, e “Political Theory”. Questa esperienza mi è servita anche come occasione per sperimentare un metodo di studio diverso e scoprire le mie preferenze in merito a materie che non avevo mai studiato nella mia università a Roma.
Come la maggior parte degli universitari che hanno già un gruppo consolidato di amici, gli spagnoli sono abbastanza accoglienti verso gli studenti Erasmus, ma non sempre totalmente inclusivi. Personalmente, grazie alla mia conoscenza della lingua spagnola, ho fatto amicizia con alcuni studenti locali, con i quali ho organizzato uscite al di fuori del contesto universitario. In particolar modo, sono riuscita a costruire amicizie strette con parecchi studenti in facoltà, con i quali ho condiviso esperienze indimenticabili.
D’altronde, uno degli aspetti che ho valorizzato di più è stata la possibilità di conoscere studenti provenienti da diverse parti del mondo. Ho conosciuto e legato molto con persone dal Canada, Brasile, Olanda, Portogallo, Sud America, Corea del Sud, Polonia, Francia ed altri paesi. Con gli amici a me più cari abbiamo organizzato tante serate in bar e locali tipici, ma anche eventi come il “Friendsgiving”, cena in cui ognuno preparava piatti tipici del proprio paese d’origine, e il “Secret Santa”, durante il quale ci siamo scambiati piccoli regali di Natale cercando di indovinare chi fosse il mittente.
Durante il mio periodo di scambio, ho anche approfittato per viaggiare con gruppi di amici differenti e visitare altre città spagnole, come Valencia e Malaga, oltre a paesi vicini come il Portogallo e il Marocco.
Senza dubbio, valuto questa esperienza in maniera davvero positiva. Fin dal primo giorno in cui sono arrivata, l’energia e lo stile di vita della città di Madrid mi hanno subito colpita ed affascinata. Vivere in un luogo che offre così tante opzioni per ogni tipo di attività, mi ha mostrato quanto sia fondamentale essere dinamici ed aperti al cambiamento.
L’esperienza Erasmus mi ha aiutata a uscire dalla mia comfort zone, a essere più flessibile e indipendente e a risolvere i problemi da sola, confidando nelle mie capacità. A chiunque stia pensando di intraprendere un’esperienza simile ed agli studenti in partenza consiglio di vivere ogni momento intensamente e di non rinunciare alle tante opportunità che ci sono, poiché l’Erasmus vola via in un attimo. Suggerisco di uscire dalla propria “bolla” e zona di comfort, conoscendo persone provenienti da altri paesi che sicuramente arricchiranno il vostro modo di vedere le cose e vi permetteranno di sviluppare legami duraturi.
Eleonora Mastrangelo, studentessa della Residenza G. Tovini di Roma.