Partire è sempre un’avventura, vivere in un altro Paese per un breve periodo di tempo è sempre un’esperienza mistica: per qualche mese sembra di vivere in una dimensione alternativa. Almeno per me l’Erasmus è stato tutto ciò.
Cinque mesi fuori trasformano e sebbene sembri poco questi mesi hanno avuto un grande impatto nella mia vita: nella regione della Borgogna penso di aver ritrovato me stessa. Una parte del mio cuore è ancora lì, in quella piccola stanzetta di 9m^2 che per qualche mese ho potuto definire “casa”.
Tutto quello che ho sperimentato in questi mesi è andato ben oltre le aspettative che avevo prima di partire. Ora che ormai la mia avventura in quel di Digione è terminata mi sento così fortunata e grata di essere stata lì. Dal mio arrivo fino alla mia partenza definitiva tutto sembrava ricoperto da un’aurea magica.
Sono arrivata a Digione con il ghiaccio che ricopriva le strade e la neve che imbiancava i tetti delle case tipiche della Borgogna e ho lasciato la città con un timido sole che ormai segnava l’inizio della Primavera. Sono partita con tanti sogni, obiettivi e aspettative, un po’ spaventata ma super entusiasta per quello che sarebbe arrivato. Sono ripartita con alcuni dei miei sogni realizzati, qualche obiettivo raggiunto, qualche delusione e con tanta malinconia.
La cosa che ho apprezzato maggiormente di questo periodo all’estero è stato il tipo di relazioni che si sono create con tanti altri studenti e studentesse internazionali, grazie ai tanti eventi organizzati dall’università e da altre associazioni studentesche abbiamo creato tra di noi un rapporto molto forte. Oltre alla meravigliosa rete di amicizie che ho trovato un’altra cosa di cui sono molto contenta è stata la possibilità di viaggiare e visitare diverse città in Francia: Avignone, Strasburgo, Lione, Colmar, Parigi sono state alcune delle mete che ho avuto la fortuna di conoscere.
Uno dei momenti più belli è stato però quando finalmente la sessione di esami era terminata: in Francia, come penso anche nel resto dell’Europa, gli esami si svolgono tutti in un’unica settimana e non c’è possibilità del secondo appello e se gli esami non vengono passati si deve rifare l’intero anno! Prospettiva non particolarmente positiva per chi è in Erasmus. Una volta terminata la sessione di esami breve ma intensa a Digione era finalmente era arrivata anche la Primavera. Le giornate si allungavano, l’aria è più calda, l’atmosfera è più viva e tutto nella città ha cambiato volto: finalmente risplendevano quei colori, quelle sfumature, quei dettagli particolari della città a quali non fai caso quando è una giornata fredda e uggiosa.
Durante questi mesi ho imparato tantissimo, sia a livello accademico che personale. La vita quotidiana in una nuova cultura, con nuove abitudini e modi di fare, mi ha insegnato ad adattarmi e ad apprezzare le differenze. Ho scoperto l’importanza della flessibilità e dell’apertura mentale, e quanto queste qualità siano fondamentali per crescere come persona. Le sfide che ho affrontato, dalle barriere linguistiche agli imprevisti della vita quotidiana, mi hanno reso più forte e più sicura di me stessa.
È con questa mia esperienza che vorrei consigliare vivamente a tutti di vivere un’esperienza all’estero almeno una volta nella vita. È un’opportunità unica che arricchisce profondamente, permette di conoscersi meglio e di stringere amicizie internazionali che durano nel tempo. Vivere in un altro Paese apre nuove prospettive e possibilità, aiutandoci a vedere il mondo con occhi diversi. Per me, l’Erasmus a Digione è stato tutto questo (e tanto altro!) e porterò sempre con me questi ricordi indelebili e memorabili.
Eliana Marsili