Amici mazziani un forte abbraccio.
Il mio nome è Salvatore Greco, studente al terzo anno di economia (TREC) e attualmente studente Erasmus presso la Charles University a Praga per il semestre invernale. Dopo circa due mesi di permanenza credo sia arrivato il momento di poter trarre qualche conclusione riguardante aspetti positivi e negativi di questa esperienza all’estero. Preferirei iniziare con le note dolenti, o per meglio dire, gli aspetti meno graditi dell’esperienza nella sua interezza. Prima di tutto è d’obbligo, in considerazione dell’”agiatezza” cui siamo abituati al Collegio Mazza, una breve menzione riguardante il dormitorio in cui mi sono ritrovato non appena giunto a Praga.
Aldilà della modestia delle camere e delle condizioni rivedibili dei sanitari, credo di poter affermare che il dormitorio in questione presenta il pregio di ispirare non indifferenti capacità di adattamento e offrire spunti di riflessione riguardanti il rispetto reciproco e il valore della condivisione. Anche a me è capitato di trovarmi al vostro posto, proprio qui a leggere i resoconti delle esperienze. Trovatomi adesso io dall’altra parte del foglio mi sento in dovere di consigliarvi fortemente di andare in Erasmus.
L’esperienza è sicuramente formativa: partendo proprio da contesti accademici completamente diversi dove si è fin da subito coinvolti all’interno delle dinamiche di letture e seminari; lezioni molto più interattive alle quali seguono anche intensi periodi di studio a casa per la stesura di essays e la risoluzione di esercizi computazionali. Ammonisco i più impavidi dicendo che anche qui c’è bisogno di studiare. Naturalmente il contesto nella sua interezza è fortemente stimolante per via qualità dell’insegnamento, nonché dell’incontro con altri studenti provenienti da diverse realtà e catapultati anche loro qui a Praga.
E’ d’obbligo anche una breve menzione della città. Stupenda nelle sue eleganti architetture settecentesche, magnificamente costellata di torri medievali che svettano nel centro della città, Praga è una città viva, divertente (anche fin troppo, se si è amanti del genere come il sottoscritto) che affascina alla vista dell’intricato dedalo di vicoli del centro e che ispira un senso di profonda meraviglia quando al tramonto lo sguardo si volge verso la prospettiva del rincorrersi dei ponti sul mite Moldava. Leggeri sognatori un ammonimento: il clima è rigido e continentale, il sole raro e gli inverni rigidi con temperature anche ben al di sotto dello zero. Vorrei anche brevemente parlarvi della vita notturna praghese.
La città è sicuramente un posto estremamente divertente: ricca di locali, pub, birrerie e soprattutto discoteche. Difficile non trovare un posto che rispecchi le preferenze montane, anche le più disparate. Al di là degli aspetti più triviali, certamente degna di nota è la posizione geografica particolarmente favorevole: grazie a treni autobus è facilmente possibile raggiungere molte città vicine; solo per citarne alcune da me visitate: Vienna, Monaco di Baviera, Budapest, Salisburgo, Dresda e altre piccole città della Boemia. Partire in Erasmus grazie alle tariffe agevolate per studenti (consiglio di procurarsi ISIC card) permette facilmente di visitare molte capitali europee a prezzi bassi.
Dal mio racconto si potrebbe desumere che la vita in Erasmus sia idilliaca e spensierata (certo considerando gli impegni universitari), una realtà intrigante e coinvolgente e molto altro ancora. Ebbene sappiate che non posso garantirvi pari divertimenti o esperienze così intriganti altrove: io sto trascorrendo il mio Erasmus in una capitale. Meditate bene in merito alla scelta delle mete del vostro Erasmus: c’è una profonda differenza tra una capitale e una semplice città di provincia di, let’s say, 100000 anime.
Dopo questa massiccia campagna di marketing in favore dell’Erasmus, e in particolare di Praga, vorrei trarre alcune semplici conclusioni.
Andate in Erasmus! Difficile che ve ne pentiate (è possibile comunque tornare anche prima della fine del periodo di mobilità). L’Erasmus fa crescere, responsabilizza (non particolarmente nel mio caso), permette di fare cose che difficilmente si farebbero nel proprio paesello nel bene e nel male, ti mette in gioco, sviluppa in te una forte curiosità, offre possibilità di viaggiare e di fare gruppo, di stringere anche solide amicizie che possono durare anche oltre una semplice parentesi semestrale.
Ma adesso è arrivato il tempo di salutarci!
Un saluto particolare e un forte abbraccio vanno al Serenissimo Terzo piano, al Doge e ai miei camerati di piano. Saluto gli altri mazziani e colgo l’occasione per augurare buona fortuna per l’anno accademico a tutti i lettori (e anche a chi si farà solo raccontare del mio diario di viaggio). Un saluto alle ragazze del femminile, agli amici del Job Campus e alla direzione (Ciao DL!!!!!) mi sembrava anche carino mentre al ritorno dall’ennesima notte brava praghese alle prime luci dell’alba scrivevo questa cronistoria.
Totò