Timore, trepidazione, entusiasmo: queste probabilmente le emozioni di noi matricole al pensiero dell’inizio del nostro primo anno accademico, cominciato lontano da casa, in una torrida Roma. Neanche il tempo di finire il liceo e già ci troviamo catapultati in una realtà totalmente, o quasi, nuova. C’è però qualcosa che riesce ad attenuare la preoccupazione per questo cambiamento: il Collegio.
Già per i primi arrivati, il collegio Mazza, con il suo personale e con i suoi studenti e studentesse, appare una realtà accogliente, un punto fermo in questo dinamico mutamento. Nei primi giorni di settembre ci si conosce, si esce e si scherza insieme, costruendo, con leggerezza, una fondamentale rete comunitaria che ci accompagnerà e sosterrà per i prossimi anni. Il 4 settembre ci siamo tutti, comincia la “welcome week” del collegio, per introdurci alla vita del Mazza e per presentarcene le attività.
Il primo giorno, appena prima di cena, il Direttore, don Luca, e l’assistente di residenza, Valentina, si presentano, informandoci circa regole e valori del collegio Mazza. La comunità, l’attenzione alla persona e l’impatto sociale, spiegano, sono le colonne portanti della vita collegiale e vanno seguite, rispettate e coltivate come regole fondanti di buona convivenza. Poco dopo conosciamo Francesco, referente delle attività, appena tornato dall’esterna alla Biennale di Venezia, insieme ad altri ragazzi del collegio. La mattina successiva, mentre i legami tra noi nuovi si rinsaldano sempre più, ci attende la colazione sul terrazzo della biblioteca: ci vengono offerti caffè, latte e croissant prima di assistere alla presentazione del club di fotografia, realizzata mostrando dei suggestivi scatti di Roma. La sera del 5 ci vede nuovamente impegnati in una nuova presentazione: è il turno del club di arte e dello sportello psicologico. L’arte e la psicologia, viste come benefiche per la mente, ci vengono presentate come discipline in grado di farci trovare, attraverso la libera e creativa espressione di noi stessi, ristoro e spensieratezza.
Mercoledì 6 settembre: la settimana prosegue e il clima all’interno del collegio è sempre più rilassato, gli scambi tra gli studenti più grandi e quelli più piccoli sempre più intensi. La sera si svolge una nuova presentazione, quella del club di musica, caratterizzata da una sperimentazione pratica di canto che coinvolge noi studenti, un po’ timorosi a riguardo, e dall’esecuzione di brani a pianoforte, accompagnati dal canto lirico della moglie del musicista Andrea Bosso, che sorprende tutti i presenti, tanto da far chiedere a gran voce un bis, non preparato, del Flauto Magico di Mozart.
Altrettanto sorprendente è l’incontro della sera successiva: la dottoressa Nicoletta Stella presenta le attività di rafforzamento delle “soft skills”, coinvolgendo tutti noi, in modo giocoso e carismatico. Una nuova colazione in terrazzo ci attende il venerdì; la sera, invece, viene proiettato in auditorium il docufilm “Quindi arrivammo a Roma”, realizzato dal Vicariato e incentrato sulla nascita e lo sviluppo della cristianità nella capitale dell’Impero, un punto di vista talvolta sottovalutato, ma molto interessante.
È il sabato, però, che fa raggiungere l’apice del divertimento: dalle 10:00 siamo coinvolti in un tour in bici per le vie centrali di Roma, in compagnia di Samuele Casarin, giovane archeologo, che ci coinvolge con l’esperta descrizione dei monumenti della città, dalla Colonna Traiana, fino a Castel Sant’Angelo, rendendo la biciclettata una vivace occasione didattica.
La Santa Messa della domenica, celebrata da don Luca, chiude la welcome week, che ha permesso a noi matricole di integrarci pienamente nella vita del collegio, unendo occasioni di apprendimento e di allegra socialità e rendendo studenti, dirigenza e personale una nuova grande famiglia per ognuno di noi.
Carlo Antonio Villani