Ciao a tutte le studentesse e gli studenti del Collegio Don Mazza, sono Eliana e vi scrivo dal cuore pulsante dell’Europa, Bruxelles, la città dei fumetti, della birra e delle patatine fritte!
Vorrei in qualche riga raccontarvi come sto vivendo la mia esperienza Erasmus qui in Belgio e condividere con voi le meraviglie di questa città, crocevia di tantissime culture e stili artistici. Basti pensare che in Belgio si parlano due lingue nazionali: il francese e il fiammingo (che a dire degli olandesi non ha niente a che fare né con l’olandese, né con il tedesco, né tanto meno con il francese).
Proprio per tali ragioni, il primo giorno arrivata nella capitale belga ero completamente spaesata, mi era anche difficile riuscire a capire le insegne dei cartelli stradali, dovevo cercare solamente la fermata di un autobus – di cui conoscevo il nome in francese – ma che di fatto era scritta in fiammingo…vi lascio solo immaginare quanto ci ho messo a capire che fosse effettivamente quella la fermata del bus che mi serviva!
Da un punto di vista artistico, l’ecletticità della popolazione si ripropone anche nelle architetture della città: la pittura fiamminga, lo stile barocco, l’architettura gotica sono alcuni elementi importanti per la storia dell’arte del Belgio. E qui che Jan van Eyck avviò la scuola dei pittori fiamminghi, ed è qui che sono nati artisti molto noti come Renè Magritte, Victor Horta e Rubens, ed è qui che fu inventato il sax grazie ad un certo Adolphe Sax.
Anche da un punto di vista politico, Bruxelles rappresenta una città fondamentale, in quanto il suo territorio accoglie la maggior parte delle istituzioni europee (Commissione europea, Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento europeo) per questo è considerata la capitale de facto dell’Unione Europea. Infine, ad Evere (a nord di Bruxelles- Capitale) ha sede il quartier generale della NATO.
Il panorama sociale e culturale bruxellese è particolarmente variopinto, tante culture si incontrano e scontrano, a partire da molte nazionalità extra- europee fino ad arrivare agli stessi belgi: non esiste un vero e “popolo belga” ma si è o fiamminghi o valloni, e Bruxelles si trova proprio al centro dei due territori e popolazioni, per questo motivo ci sono due feste nazionali, due comuni, due lingue solo nella capitale. Per non parlare poi dei giovani internazionali che riempiono la città.
La mia università, l’Universitè Libre de Bruxelles, fortunatamente appartiene alla Federazione Vallone (francofona) e dunque, seguendo i corsi e studiando sto prendendo maggiormente confidenza con la lingua francese, ad oggi l’olandese mi appare una lingua misteriosa e incomprensibile.
Il sistema universitario qui l’ho trovato estremamente diverso da quello italiano: molto più proiettato sulla pratica, le esercitazioni e i dibatti più che sulla quantità dello studio. Anche i corsi che seguono sono molto affascinanti, quasi completamente proiettati sull’attualità e sulla contemporaneità. Questo carattere rivolto alla contemporaneità è forse quello che mi ha sorpreso di più: a Padova, nei corsi offerti dall’università nel corso di Filosofia si rivolge molta più attenzione al mondo classico, medioevale o moderno, vengono studiate opere o pensieri elaborati migliaia o centinaia di anni fa; qui invece non è così, si studiando autori contemporanei, che tutt’ora sono proliferi, insegano, scrivano, organizzano convegni ecc. mi ha stranito così tanto studiare opere pubblicate in questi anni più recenti!
La ricchezza che mi sta dando questa esperienza me la porterò sempre nel cuore, non nego che ci sono state delle difficoltà, ma questo fa parte della vita! Sto passando dei mesi meravigliosi, ho conosciuto persone fantastiche, mi sono approcciata a un nuovo tipo di studio, mi sono messa in gioco, ho appreso cose nuove…e non è finita qui! Ho ancora qualche mese per godermi gli ultimi momenti in questa bellissima città.
Non abbiate paura di intraprendere un’esperienza come questa, inizialmente sarete un po’ intimoriti e spaesati, ma fidatevi, non ve ne pentirete.
Non vedo l’ora di tornare a Padova e potervi raccontare queste cose e tante altre, magari davanti un buon caffè (che qui sono convinti di farlo bene).
Un caro abbraccio a tutte e a tutti voi,
Eliana.